DICHIARAZIONE PUBBLICA
redatta dai benefattori di Fra’ Alexis Flavian Bugnolo  e indirizzata
A TUTTI I CATTOLICI DELLA PROVINCIA DI MESSINA
che sparlano fraintendendo il
Comunicato
emesso dalla Curia di Patti
e firmato da  DON BASILIO SCALISI
in data 1 Maggio 2009



Fra’ Alexis Bugnolo è cittadino della Repubblica Italiana, ex jure sanguinis; è anche cittadino naturale degli Stati Uniti d’America.

 

Fra’ Alexis ha fatto il noviziato canonico per diventare frate presso i Frati Francescani dell’Immacolata, a Casalucense, dall’anno 1992, emettendo nella loro casa i voti semplici (1993-95).

A causa del suo amore verso San Francesco e della sua lealtà alla Santa Sede, nel 1996 fra’ Alexis ha scelto di osservare la Regola di San Francesco nel modo antico, senza mitigazioni. Per questa ragione è separato dalla suddetta Congregazione dei Frati Francescani dell’Immacolata e attualmente vive come persona consacrata (canoni 1191 et seq.).

 

Fra’ Alexis ha ricevuto un lettera da parte della Congregazione per i Religiosi, inviatagli per mandato del Santo Padre Benedetto XVI; detta lettera dice che la forma di vita francescana che egli ha scelto di vivere è “sempre possibile” nella Chiesa.

 

Solo il Vescovo può approvare e permettere agli uomini che vogliono seguire Nostro Signore Gesù Cristo di farlo in povertà, castità ed obbedienza. Nessuno può ostacolare la  volontà del Vescovo legittimamente.

 

Quando è giunto nella Diocesi di Patti, nel Febbraio del 2009, fra’ Alexis ha subito chiesto di incontrare il Ordinario, Mons. Ignazio Zambito, che lo ha ricevuto con gentilezza e rispetto. Mons. Zambito gli ha dato il suo di osservare la Regola di San Francesco, di portare indosso l’abito Francescano, di mendicare e di seguire Gesù Cristo in povertà, umiltà ed obbedienza; tutto ciò senza, però, una qualche approvazione formale.

 

Fra’ Alexis non è un sacerdote, nè ha incarico dal vescovo, nè riceve contributi dalla Chiesa.

Fra’ Alexis è un autentico seguace di San Francesco; osserva la Regola di San Francesco secondo le interpretazioni dei decreti pontificali di Niccolò III, Clemente V e Beato Innocenzo XI.

 

Fra’ Alexis è un autentico cattolico, leale alla Santa Sede e alla Fede Cattolica, che egli confessa come vera e unica religione, senza la conoscenza della quale nessuno può salvarsi.

 

Fra’ Alexis osserva tutte le leggi della Chiesa e propone agli altri di fare altrettanto.

 

Quando il Don Scalisi ha pubblicato il suo scritto, non l’ha fatto noto a Fra’ Alexis. Soltanto dopo un anno, un ex-Sindaco di un paese nella provincia, gli ha fatto noto, dicendogli che “Lei è stato denunciato in tutte le chiese della Diocesi”.

 

In seguito, Fra’ Alexis è incontrato Monsignor Zambito di nuovo, il quale ha confermato che Fra’ Alexis ha la libertà di vivere come vive, ma che sarebbe più gradevole a Lui se Fra’ Alexis si sposta ad un’altra diocesi. Fra’ Alexis subito l’ha fatto, ed è stato accolto come eremita (PDF) nella Diocesi di Noto in 2010, dove è vissuto nel Santuario della Madonna della Scala con la benedizione di Monsignor Antonio Staglianò, il Vescovo di Noto.

 

In seguito, Fra’ Alexis si è spostato alla Diocesi di Roma per gli studi, dove ha ricevuto permesso esplicito verbale dal responsabile per i religiosi per continuare a vivere la vita Francescano nella stessa maniera, ma tutto ciò senza, però, una qualche approvazione formale.  Il primo giorno del ministro petrino di Papa Francesco, Fra’ Alexis ha chiesto al Sommo Pontefici per avere permesso formale.  Ancora aspetta una risposta.  Nel frattempo, Frà Alexis si occupa in pubblicare una traduzione inglese dei Commentari di San Bonaventura di Bagnoregio sui Quattro Libri delle Sentenze di Maestro Pietro Lombardo, Arcivescovo di Parigi, il primo tomo dei quali è in stampa in 2014.

 

Tanto si rende noto per opportuna conoscenza.  Questo scritto è stato pubblicato a cagione del fatto che col scritto di Don Scalisi ancora sull’Internet (anche se Fra’ Alexis non risiede più nella Diocesi di Patti), la reputazione di Fra’ Alexis è stata danneggiata in altre parti del mondo tramite il fraintendimento degli altri che non capiscano il stilo letterario od eccelsiastico usato da Don Scalisi.